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Di Andrea Morandi
Pianista,
cantante, compositrice e anche fisarmonicista, nata a Genova e poi arrivata
a Milano a metà degli anni Ottanta, Laura Fedele è da
anni una delle protagoniste del jazz italiano al femminile in Italia,
soprattutto sulla scena milanese, da sempre avara di talenti rosa. Eclettica
e imprevedibile, capace di mettersi al piano e interpretare tanto un
pezzo di Tom Waits quanto un vecchio standard, la Fedele questa sera
sale sul palco del Blue Note per un concerto in cui sarà affiancata
dagli abituali Stefano Dall’Ora al contrabbasso e Gio Rossi alla
batteria, e in cui, tra l’altro, suonerà anche brani tratti
da l suo ultimo disco, Monna
Lizard. |
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La Provincia |
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Standard jazz e incursioni blues In un Festival in precedenza esclusivamente dedicato alla lirica, il jazz sta conquistando una nicchia sempre più significativa. Sensazione, questa, maturata venerdì sera in piazza del Municipio per il concerto di laura Fedele Trio, manifestazione inclusa nel cartellone del Festival delle Muse organizzato dalla Provincia di Cremona. Fino alle 23,30 il pubblico ha infatti seguito la trascinante performance dell'eclettica musicista romana e del suo gruppo, chiedendo bis e dispensando applausi. Dopo il saluto del sindaco Carmelo Lazzarini, Fedele è salita sul palco, montato davanti alla facciata del palazzo municipale, assieme a due strumentisti preparatissimi: il contrabbassista Stefano Dall'Ora e il batterista Gio Rossi. |
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A dire il vero definire laura Fedele
"jazzista" è riduttivo perchè durante il concerto
la versatile pianista, cantante e compositrice ha testimoniato tutte
le esperienze aturate in oltre vent'anni di carriera artistica, raccontando
in pillole gli otto Cd fin qui realizzati. Un viaggio che si è
snodato tra jazz puro, musica d'autore, blues e rivisitazioni di classici
della canzone e nella quale Fedele non si è risparmiata, dimostrando
tutto il suo istrionico talento. In apertura due brani di Nina Simone,
"fenomeno" a cui qualche anno fa ha dedicato un disco monografico: Love me or leave me e Backlash
Blues, pezzo quest'ultimo che si potrebbe tradurre come il Blues
della frusta sulla schiena e in cui le "frustate" sono
state rappresentate dai vigorosi colpi dell contrabbasso contrastati
dall'olimpica sobrietà della batteria. Poi due pezzi tratti dall'album Tributo a Tom Waits: Clap
hands, rivisitato con il titolo Pioggia nelle mani e Rain
Dogs, ovvero Cani randagi.
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LIVE TALES |
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Laura Fedele - La scighera |
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Per chi conosce la più grande cantante jazz italiana, un concerto di Laura Fedele è sempre un piccolo grande evento, ancor di più lo è se avviene intorno all' 8 marzo, sapendo quanto Laura abbia lavorato nel rielaborare brani di grandi autori ed interpreti del passato ponendo l'attenzione su quelle canzoni che più di altre hanno trattato i forti temi sull'essere donna nella società moderna dall'inzio '900 ai giorni nostri. Così, nella splendida ed idonea cornice del recente e bel locale Milanese di Via Candiani "La Scighera" (che in milanese sta per nebbia), il trio della Fedele ha dato vita ad un piccolo trattato in musica sulla donna: donne sfruttate, depresse, disperate, orgogliose, donne soggetto e donne oggetto, nessun genere è stato tralasciato nella intelligente scaletta costruita dalla cantante la quale ha dispensato emozioni a non finire, grazie alla sua bravura al piano oltre che nel canto, ben supportata dagli splendidi Marco Castiglioni alla batteria (è uno che suona anche con il corpo, non solo con spazzole e bacchette) e Stefano Dall'Ora al contrabbasso (riesce a fare l'amore con il suo strumento). Grazie al suo pianismo fortemente bluesy e alla sua duttilissima voce non ha semplicemente "coperto" Billie Holiday, Bessie Smith, Nina Simone, Edith Piaf etc. ma è riuscita persino a dare una presenza fisica alle donne oggetto-soggetto delle canzoni che, e qui sta il merito del suo talento, vengono rielaborate risultando nel contempo non troppo distanti dagli originali e con un tocco personale, ora nelle linee musicali ora nell'interpretazione vocale, rendendo il tutto estremamente distintivo, passatemi il termine "fedeliano". Il concerto è stato aperto dalla canzone manifesto di Dylan,
Just Like A Woman in una interpretazione così intensa ed
appassionata che intorno a me, tra il pubblico che ha stipato oltre
capienza il locale, ho visto qualche occhio tradire l'emozione. Four
Women di Nina Simone, altro cavallo di battaglia di Laura, ha dispensato
pathos a profusione, come pure Miss Celie's, di Quincy Jones
dal film di Spielberg Il Colore Viola, mentre Strange Fruits,
canzone monumento di Billie Holiday, viene interpretata con un trasporto
tale da lasciare "le note appese nell'aria" alla fine del
pezzo; Back Water Blues (Bessie Smith) ci lascia attoniti per
l'abilita di Laura nel trattare la materia del blues. Mon Homme,
omaggio a Piaf e Greco, ci presenta la donna oggetto che si "zerbina"
per il suo uomo, mentre Why Don't You Right vede un simpatico
travestimento di Laura in versione Jessica Rabbit, divertentissima ed
emblematica caricatura della femme fatale. Da segnalare anche
la chicca Non M'importa del Mondo, una delle migliori canzoni
di Rita Pavone, Sparami (L. Fedele) e il bis conclusivo Reginella,
cantato e suonato in solitudine al piano, interpretazioni che ci danno
l'esatta dimensione di questa artista che non finisce mai di stupirci,
(ora ha finalmente ottenuto la cattedra di canto jazz al conservatorio
di Como) e ci ha regalato ancora una serata da incorniciare. |
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Buscadero novembre 2006 |
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Sound Traks Festival di Gianni Zuretti Soud Traks, la manifestazione Blues &
Jazz promossa e patrocinata dagli Assessorati alla cultura
dei comuni di Cerro Maggiore e San Vittore Olona, ideata anche per raccogliere
fondi per le organizzazioni umanitarie operanti sul territorio, è
giunta alla seconda edizione e dobbiamo dire che più che "tracce"
ha dimostrato di lasciare dietro di se "impronte" ben definite
sia per la qualità della proposta che per il seguito entusiasta
di un pubblico in continua crescita. |
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